Sita nella parte sud occidentale della Spagna , la città di Siviglia è la quarta città spagnola per numero di abitanti.
Capoluogo della Regione Autonoma dell’Andalusia e della Provincia di Siviglia, la città sorge sulle rive del fiume Guadalquivir.
Visitare questo splendido angolo della Penisola Iberica significa immergersi completamente in quella che è la cultura spagnola del Sud della Spagna, dove le corride, l’amore per il vino e le tapas, la passione per il flamenco e la gioia di vivere sono molto più che semplici stereotipi, ma le vere fondamenta della vita dei sevillanos.
Tra le meraviglie culturali che la città offre è d’obbligo innanzitutto citare quelle che, dal 1987, sono state decretate patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: la torre della Giralda, la Cattedrale, l’Alcazar e l’Archivio delle Indie.
Ma la cosidetta “città d’oro” non risparmia scorci di impareggiabile bellezza in ogni sua parte.
Il quartiere di Santa Cruz, situato nel centro cittadino (non distante dai monumenti sopra citati) è uno dei più visitati: attraversandolo ci si imbatte in Calle Santa Teresa, dove visse i suoi ultimi anni il pittore Murillo, e, poco distante, si trovano i Giardini di Murillo, parte dei Reales Alcazares fino al 1911, quando vennero donati alla città.
Esaurita la visita ai monumenti del centro cittadino si può scegliere di dirigersi verso il fiume, per ammirare la Torre dell’Oro (che attualmente ospita il Museo Navale) e andare a prendere un po’ di fresco nel più bel parco della città, quello di Maria Luisa, che ospita, a sua volta, due importanti piazze, quella de Espana (con le sue bellissime panchine decorate con maioliche che raffigurano le 54 province spagnole) e quella de America (dove si trovano tre padiglioni che ospitano altrettanti musei, tra cui quello archeologico) oppure puntare nella zona a Nord della Cattedrale, dove si incontrano, in successione, la Plaza de San Francisco (centro principale della città, che ospita il Municipio e la Fontana con la statua del dio Mercurio) e, dirigendosi verso la Calle S. Esteban, la Casa de Pilatos.
Dal punto di vista dei trasporti la città è ben servita dalle linee degli autobus, mentre la metropolitana, inaugurata nel 2009, dispone solamente di quattro fermate; diffuso è l’uso di biciclette pubbliche per muoversi, tanto da costituire una vera e propria rete di trasporto a se stante.
Il clima mediterraneo con influenze oceaniche fa sì che visitare la città si riveli più agevole nelle stagioni primaverile e autunnale, tralasciando le troppo torride estati e i rigidi inverni, nel corso dei quali tuttavia, i sevillanos trovano refrigerio dal caldo lungo il Quadalquivir e, viceversa, riparo dal freddo nelle numerose cantine e taverne disseminate soprattutto per il Barrio Santa Cruz, nelle strade Betis e Alfalfa.
In ogni stagione le zone più frequentate rimangono comunque quella del Barrio Santa Cruz, la zona Traiana (dove abbondano i bar con musica dal vivo e “Flamenquita”), la zona de Los Remedios (dove gustare il vino migliore), la zona di Nevriòn, la zona Universitaria di Reina Mercedes e naturalmente i chioschi e le terrazze all’aperto lungo il fiume.
Per gli amanti dello shopping il centro storico, in particolare le strade pedonali di Serpiès e Tetuàn, costituiscono un autentico paradiso, ma se è ai prodotti più caratteristici che si punta (i tradizionali ventagli, le ballerine di Siviglia e i vestiti da Flamenco) vale la pena puntare ad uno dei numerosissimi mercadillos che si tengono in città nel corso dell’intera settimana; in particolare il mercato de El Jueves (del giovedì, come dice la parola stessa) e quello dell’Isola di Certosa, il Mercadillo del Charco de la Pava, il sabato.
I divertimenti, semplici e travolgenti della città, sono fedelmente trascritti su El Giraldillo, una rivista mensile gratuita distribuita nei locali.
Come in quasi tutte le città spagnole, anche a Siviglia gli eventi e le manifestazioni principali ruotano attorno alle feste religiose, con particolare riguardo alla Semana Santa.
Tra le feste laiche, inutile dire che quelle più sentite dai sevillanos sono legate alla stagione dei tori e delle corride, in primavera e alla biennale del Flamenco.
Tra le specialità gastronomiche imperdibili del capoluogo andaluso vale la pena assaggiare il gazpacho, il pesce fritto, le uova alla flamenca, el menudo gitano (o trippa all’andalusa) e la coda di toro, oltre, naturalmente, alle tapas, il tutto innaffiato dai vini tradizionali della zona, tra i quali i migliori possono considerarsi la Manzanilla o il vino di Jerez.
I dolci meritano un discorso a parte: ce ne sono moltissimi, tra i quali i “Yemas de San Leandro”, le “torrijas”, il “Tocino de cielo”, oltre alle marmellate e per le torte al cedro dei conventi di Santa Paula e di Santa Clara.