Sulle rive del fiume Drava, nel punto di incontro tra i monti Pohorje e la Piana della Drava, sorge Maribor, seconda città più popolosa della Slovenia dopo Lubiana, la capitale. Dista ad una ventina di km dal confine con l’Austria e a una settantina dalla città austriaca di Graz.
Le prime tracce scritte dell’esistenza di Maribor (dal tedesco, Marburg an der Drau; in italiano, Marburgo), risalgono al 1200, quando fu assediata per ben due volte da invasori turchi.
Dopo quell’avvenimento, la città rimase tra i possedimenti dell’impero asburgico, fino alla fine della Prima guerra mondiale, quando il tedesco Rudolf Maister diede vita ad una spedizione volta ad assicurare Maribor al nuovo Regno dei serbi, croati e sloveni. Negli anni immediatamente successivi, la città fu contesa dal neonato Stato multietnico e la Repubblica d’Austria.
Il 27 gennaio 1919, mentre la popolazione attendeva nella piazza principale l’arrivo di una delegazione americana che aveva l’incarico di verificare la situazione etnica per le successive trattative di pace, le truppe slovene al comando di Maister chiusero gli accessi alla piazza e aprirono il fuoco, causando 13 morti e oltre 60 feriti tra i civili. La giornata viene tradizionalmente ricordata dai tedeschi come Marburger Blutsonntag (Domenica di sangue di Marburgo).
Nel 1941 la città di Maribor – così come tutta la Stiria (una delle regioni dell’Austria), e la Jugoslavia – fu annessa al Terzo Reich; Hitler adottò una politica violenta e repressiva contro la popolazione slovena, e durante il conflitto mondiale Maribor subì seri danneggiamenti in seguito ai bombardamenti alleati.
Alla fine della guerra, tutti i tedeschi vennero espulsi dalla città (alcuni furono trucidati), che confermò la propria vicinanza fisica e culturale all’Austria e pose le basi per diventare un grande centro industriale della Slovenia orientale.
Capoluogo e maggiore città della Bassa Stiria, con 113.000 abitanti su una superficie di 148 km², Maribor è seconda per popolazione soltanto alla capitale Lubiana.
Dal 1976 ospita una importante università; vanta la pianta di vite più vecchia del mondo (500 anni), la Stara trta.
Durante la stagione invernale, l’impianto sciistico locale, situato alla periferia della città sui declivi del monte Pohorje, ospita gare di slalom speciale e slalom gigante femminile valide per la Coppa del Mondo di sci alpino, note come Zlata lisica (La volpe dorata).
In estate, invece, vi si tiene il Festival Lent (dura due settimane), con eventi musicali, culturali e teatrali.
Oggi Maribor è un centro industriale di media importanza; il momento peggiore per l’economia cittadina è coinciso con la secessione della Slovenia dalla Jugoslavia, nel 1991.
La perdita del mercato jugoslavo fu una vera calamità per la radicata industria pesante, ma fortunatamente la situazione è migliorata da lì a qualche anno, con lo sviluppo della piccola e media impresa.
Dal punto di vista del turismo Maribor è una città che vale la pena assolutamente visitare: la sua posizione sulla Drava, il suo centro storico veramente incantevole, i suoi locali, negozi, una città molto vivace.
Lungo la Drava, attraversata da diversi ponti, è possibile passeggiare o andare in bicicletta, magari percorrendo la Ciclabile della Drava.
Si ringrazia per le foto presenti in questa pagina il blog di viaggi Gremo.it.
Mappa di Maribor
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