San Pietroburgo è una città della Russia nord-occidentale, sul Mar Baltico ed è l’ex capitale della nazione.
Fondata dallo Zar Pietro il Grande, è uno dei principali centri culturali dell’Europa. Con oltre 4,7 milioni di abitanti (2002), è attualmente la seconda città della Russia per dimensioni, nonché il porto più importante.
La città, in alcuni momenti della sua storia, vide mutare il proprio nome in:
Pietrogrado, dal 31 agosto (18 agosto, del Calendario Giuliano), 1914 fino al 26 gennaio 1924.
Leningrado, fino al 6 settembre 1991.
Secondo i risultati dell’ultimo censimento (9 ottobre 2002), San Pietroburgo conta 4.159.635 abitanti, pari a circa il 3% della popolazione complessiva della Russia. Il salario medio nel 2003 era di 6.179 rubli (circa 176 euro).
Fin dalla sua fondazione la città ha vissuto forti contrasti sociali, situazione aggravatasi successivamente alla Perestroika. Mendicanti e donne anziane che vendono quanto hanno portato dalle campagne sono ora un’immagine frequente. Circa il 15% della popolazione vive in “Kommunalka” (коммуналка), appartamenti condivisi, in cui bagno, wc e cucina sono usati da più famiglie.
È possibile immigrare in San Pietroburgo solo se si può dimostrare di possedere un’abitazione ed un lavoro o se si è sposati con un abitante della città stessa. Questo può farci pensare che probabilmente molte persone non siano registrate legalmente (e quindi nemmeno incluse nei dati del censimento). Secondo una stima del 2000 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro ci sono circa 16.000 bambini che vivono sulle strade.
Ufficialmente la città è abitata per l’89,1% da russi, il 2,1% da ebrei, l’1,9% ucraini, l’1,9% bielorussi, così come da un numero sostanziale di tartari, caucasici, uzbechi, finnici e azerbagiani. Come già detto, molti sarebbero gli immigrati illegali.
Per quanto riguarda la religione la maggior parte sono russi ortodossi, mentre altri sono atei o appartenenti a altre religioni.
Nessun prodotto trovato.